mercoledì 26 settembre 2007

Perchè non credo nel Web 2.0

I motivi sono tanti. Quando vedo agitarsi i soliti sciacalli che con la scusa di spiegare all'universo come guadagnare con la novità propinano corsi dai costi proibitivi a una ristretta elite di Manager e consulenti, chissà perchè sento puzza di bruciato.

Se poi tra questi personaggi noto la presenza di soggetti noti per aprofittare della moda del momento per falciare un po' di grana, allora inizio a vedere anche il fumo.
Se infine, oltre a tutto questo, si aggiunge l'improvviso proliferare di termini legati al fenomeno, come BarCamp, MarketCamp, MarkettingCamp, VaialCamp e compagnia, allora sì, inizio anche a intravedere il guizzare delle fiamme.
Insomma, parliamoci chiaro, c'è per forza qualcuno che vuole vedere una rivoluzione epocale dove in realtà c'è poco o nulla. E' lo stesso fenomeno di Second Life, sembra che il popolo del Web sia in ansiosa attesa del fenomeno che dia vita alla seconda new economy.
Alcuni nostalgici nel Web 2.0 vedono la Woodstock del nuovo millennio. Una rivoluzione epocale, una liberazione, un abbraccio mondiale di scambi e condivisione. Peace and love insomma.
Altri approcciano la novità con la reverenza di una religione e al pari dei Buddisti ne vedono una possibile via all'illuminazione. Niente regole, niente obiettivi, niente di niente, ci si trova, magari in un posto con un sacco di corridoi così per forza si creano ingorghi che favoriscono la comunicazione, si sparpagliano in giro un po' di lavagnette, ognuno si fa gli affari propri e spontaneamente, senza averla cercata, all'improvviso ecco che nasce l'illuminazione. :-) Lo Zen e l'arte del Web.
Altri ancora approcciano il fenomeno con lo spirito delle confraternite. Pochi eletti che avendo appreso i misteri del Web 2.0 trasmettono la conoscenza a pochi prescelti, destinati (dietro opportuni esborsi) a salvarsi nel Giorno del Giudizio e a trasferire la propria essenza nella grande rete.
Ci manca poco che inizino a citofonare alla Domenica mattina per proporti come salvare la tua anima con il Web 2.0. A mio modesto parere (il blog è mio e ci manca solo che non possa esprimerlo) è la scoperta dell'acqua calda.
L'acqua esisteva già, son solo stati proposti un po' di sistemi per scaldarla. Lava meglio, è più 'confortevole' ma è sempre acqua. Sinceramente non comprendo la ridda di discussioni, anche violente, che sono scaturite intorno all'argomento. Ho visto la nascita di comportamenti e fazioni quasi 'politiche'. Soloni che si chiudono a riccio e difendono a spada tratta il numero 2.0 come l'avessero inventato loro. Boh.
Io vedo lo strumento di sempre, con qualche funzione in più, una naturale evoluzione e una maggiore capacità di comprenderlo e utilizzarlo.
E' questo il Web 2.0?
Se si a maggior ragione non ne comprendo questa esasperazione.
Personalmente ho ottenuto le stesse funzioni e maggiori risultati in termini di traffico dal mio sito Web. Non è uno strumento alla portata di tutti? Pazienza mi dispiace, del resto non tutti sono medici e avvocati. Vorrà dire che per certe cose ci si dovrà ancora affidare ai professionisti.

Regà, cerchiamo un po' di ritrovare il senso della misura.
Stiamo vivendo in un'epoca dove per il lancio del nuovo sistema operativo si organizza la notte bianca e le librerie restano aperte di notte :-O Si affaccia un fenomeno 'carino' come Second Life e si grida alla rivoluzione. Qualcuno mette un 2.0 dopo Web e orde assatanate di filosofi disoccupati esaltano il fenomeno. E in mezzo a tutto questo? Branchi di squali affamati che cercano di approfittare della ghiotta occasione. Dammi 3000 Euro e ti spiego come sfruttare con la TUA azienda la nuova dimensione di Second Life. Dammi 4000 Euro e ti spiego come portare la TUA azienda nella nuova era del Web 2.0. Andare a lavorare no?
Come si dice...."Ogni giorno nasce un cucco beato chi lo cucca".

Nessun commento: