martedì 9 ottobre 2007
Maledetti Gormiti
pubblicitari destinati a formare la nuova generazione di piccoli consumatori.
Saltano fuori termini come fashion, trendy, glamour [//] e alla fine il messaggio ottiene il suo effetto e oggi l'obiettivo principale dei piccoli clienti non è più quello di giocare, bensì quello di comprare. Il gioco è acquistare, ottenere l'oggetto del desiderio e poi accantonarlo per puntare all'oggetto successivo.
Comunque vengo al punto e all'oggetto del disquisire; le maledette scarpine psichedeliche con le luci che si accendono camminando. Mio figlio le ha ricevute come regalo e non vedeva l'ora di indossarle e mostrarle agli amichetti. Alla prova del fuoco la luminaria di una delle due scarpine ha fatto cilecca e a nulla sono serviti i salti da canguro del bambino, i maledetti led non volevano accendersi. Ho letto le istruzioni e sono rimasto allibito.
Un'apposita etichetta specificava che LE BATTERIE NON POTEVANO ESSERE SOSTITUITE E CHE ANCHE NEL CASO IN CUI LE SCARPINE AL MOMENTO DEL PRIMO UTILIZZO NON AVESSERO FUNZIONATO A CAUSA DELLE BATTERIE ESAURITE NON SAREBBERO STATE SOSTITUITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma siamo impazziti???????? Tu mi incanti il bambino con la storia dei led che si accendono ma poi non è detto che queste funzionino, o che durino quanto la stagione delle scarpine.
Ma quello che è peggio e che non mi permetti nemmeno di cambiare le batterie.....alla faccia della scarpina tecnologica.
Per fortuna mio figlio era entusiasta dell'unica scarpina che funzionava ed era
contentissimo lo stesso, uscendosene con un serafico e disarmante: "pazienza una non funziona ma l'altra è bella...guarda come s'illumina". :-O Mitico!
Per quanto mi riguarda, avendo perso l'innocenza dell'infanzia e vivendo perennemente incazzato ho abolito la marca delle scarpine dalla mia personale lista della spesa e vi invito a fare altrettanto.
sabato 6 ottobre 2007
892 892 dove sei?
Oggi ho fatto un piccolo sondaggio tra amici e colleghi chiedendo chi chiamano quando devono trovare il numero telefonico di un utente.
La maggioranza mi ha risposto il 1240.
Come dire, dopo tutto il casino iniziale e le lotte all'ultimo spot nulla è cambiato e il vecchio 12 si è allungato di due cifre.
Intendiamoci non è per forza un male e probabilmente ha prevalso l'operatore con maggiore esperienza e risorse.
Quello che mi lascia perplesso, e ancora una volta mi conferma che faccio bene a dubitare delle iniziative e novità che fanno troppo clamore, raccogliendo entusiasti dell'ultimo minuto come in un trenino da Fiesta Brasiliana, è il fatto che forse non è più il tempo delle start-up stile new economy.
In alcuni casi, nelle famose start-up da new economy ho vissuto la cosidetta atmosfera alla "evviva il parroco". Un sacco di entusiasmo, feste sproporzionate ai risultati raggiunti, distribuzione gratuita di frutta, gelati e yogurt ai dipendenti, spostamenti tra uffici in monopattino, open space e palestra aziendale. Alla fine?
Nel migliore dei casi un fuoco di paglia.
La mancata valorizzazione dell'iniziativa nel breve periodo, il fallimento della quotazione in borsa o la presa di coscenza con la dura realtà della concorrenza e del mantenimento dei risultati portavano inevitabilmente la società all'appassimento e quindi al fallimento. Con buona pace di dipendenti e collaboratori.
Capisco l'entusiasmo, ma la concretizzazione di un'idea vincente in una realtà aziendale è un processo lungo e difficile.
Le forze vanno dosate e non spese in un unico sforzo iniziale. Forse la mentalità alla base di queste realtà 'pronti e via' è quella che riuscendo a imprimere la spinta iniziale necessaria, la macchina superi il dosso e poi vada da sola. Probabilmente invece, l'atteggiamento vincente è quello di una spinta dosata ma costante.
Ecco quindi perchè forse si è persa memoria di tutte quelle società che cercando di approfittare della liberalizzazione del numero per le informazioni sugli abbonati telefonici, hanno fatto fuoco e fiamme nella fase iniziale investendo tutto in massicce campagne promozionali anche azzeccate, ma forse proprio per questo troppo onerose.
Detto questo, sul sito ufficiale dell'892892 è ancora possibile acquistare la maglietta dei famosi gemelli biondi, mentre alle molte start-up arrembanti del Web 2.0 consiglierei di valutare la possibilità di scritturare anche la scimmia del 1240 :-)
sabato 29 settembre 2007
Un piccolo bar con annessa una distilleria artigianale dalla quale escono liquori imperdibili
Della ricca e travagliata storia di San Leo restano numerose testimonianze: il forte, meravigliosamente conservato domina l'abitato; fu costruito nel medioevo ed ampliato nel '400. Per un lungo periodo durante il dominio pontificio fu usato come carcere e vi morirono oltre a Felice Orsini (1844), il cospiratore che doveva attentare alla vita di Napoleone III, Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come Cagliostro, dopo quattro anni e quattro mesi trascorsi in una cella murata (1795).
Di grande interesse sono le sue chiese: la Pieve, costruzione preromanica del IX secolo, pregevole all'interno il ciborio bizantino, il Duomo in stile romanico-lombardo eretto nel 1173 in onore di san Leo sulle fondamenta di un precedente tempio pagano di epoca romana. Il campanile sempre in stile romanico, s'innalza leggermente discosto dalla chiesa. Interessante anche il palazzo municipale, residenza cinquecentesca dei Montefeltro, e nella stessa piazza il palazzo mediceo.
Come si può intuire, l'interesse turistico della località è elevato e offre numerose occasioni per passare allegramente un'intera giornata.
Il particolare di S.Leo che più ci interessa è comunque costituito da un piccolo bar, situato al confine del paese ai piedi di una scalinata, vicino al pozzo sul quale si narra sia stata adagiata la barella con il corpo di Cagliostro mentre veniva condotta all'esterno delle mura cittadine. Il bar può essere raggiunto girando subito a destra dopo aver superato la grande fontana che domina la piazza centrale del borgo.
Annessa al bar è una moderna distilleria che permette al proprietario, il signor Leardini, di produrre alcuni liquori di grande interesse. Il signor Leonardo Leardini, ha esordito nel 1958 e solo dopo quattro anni passati a raccogliere, studiare e miscelare le erbe di cui abbonda la zona circostante, ha deciso di aprire il bar per far conoscere a un numero sempre più grande di appassionati le proprie produzioni.
Per motivi storici e leggendari il prodotto più famoso della distilleria è 'L'antico Balsamo di Cagliostro'. Si narra che la ricetta del Balsamo sia stata creata dallo stesso Cagliostro, ma l'ipotesi è del tutto improbabile. Il poveretto, imprigionato dal papato che non gradiva le sue pratiche massoniche, trascorse anni di detenzione chiuso in una cella e nutrito da una botola aperta nel soffitto. Impazzì e ne uscì soltanto dopo la morte. Difficile che in queste condizioni abbia avuto voglia di sperimentare balsami e liquori.
Ciò non toglie che il balsamo Cagliostro sia un eccellente digestivo a base di radici di liquirizia, senza aggiunta di coloranti e sostanze sintetiche. Colore ambrato. Il gusto è dolce e fresco. Alla degustazione si riconoscono immediatamente la liquirizia e sentori di menta. La gradazione è pari a 34% vol. ma la sapiente composizione aromatica e il gusto dolce ne smorzano la componente alcolica.
Particolarmente degno di nota è un altro liquore vanto del del signor Leardini. Il liquore in questione è il 'Feretrius'. Amaro, piuttosto alcolico ( 39% vol ) si rivela un ottimo digestivo. Colore verde scuro. Il profumo è forte, si riconoscono immediatamente alcune delle erbe più comuni come la melissa, la ruta, l’alloro e la salvia. Su tutto predominano comunque i sapori più amari delle radici come la genziana, la quale è anche l’unico ingrediente non presente in loco, che il signor Leardini è quindi obbligato ad acquistare. Feretrius è disponibile anche in ‘versione limitata’, invecchiata per almeno 20 anni in botti di rovere che ne arrotondano i toni alcolici esaltandone le componenti aromatiche.
Con orgoglio il signor Leardini è sempre pronto a mostrare un barattolo contenente la miscela di erbe che da vita al Feretrius. La fierezza è evidente mentre invita ad annusare il bouqet di erbe, così come è evidente la conferma che a guidare tutta la produzione del liquorificio è la passione dell’uomo per un’arte antica e non il moderno concetto di business.
I prodotti del liquorificio Leardini infatti non vengono spediti ma distribuiti presso l’unico punto vendita di S.Leo. Anche la produzione annua è ferma per scelta a 5000 litri. Il fatto che nonostante queste limitazioni ‘logistiche’ i numerosi clienti affezionati, alcuni anche stranieri, tornino puntualmente ogni anno ad affrontare la salita a S. Leo per rimpinguare le scorte personali è un’ulteriore prova della bontà dei prodotti del liquorificio.
Oltre al Balsamo di Cagliostro e al Feretrius, il liquorificio è in grado di produrre un'ampia gamma di spiriti, tra i quali una apprezzabile variante del Genepì, un delicato Vov vellutato, un liquore al caffè e una grappa. Particolarmente gradevole e corroborante la composizione del Vov mischiato con il liquore al caffè.
Fino a un paio d’anni fa purtroppo il destino del piccolo liquorificio sembrava segnato in quanto il signor Leardini non aveva figli ai quali passare la produzione dei liquori e la gestione del bar. Ultimamente però un nipote ha affiancato il signor Leardini, intenzionato a conoscere ed amare le erbe allo stesso modo e con lo stesso entusiasmo.
Concludendo, il liquorificio di S.Leo rappresenta ancora uno dei piccoli santuari incontaminati in grado di produrre liquori genuini e interessanti senza ricorrere ad additivi e conservanti. I liquori vengono prodotti con erbe del luogo raccolte e lavorate a mano. Il Vov è prodotto con uova provenienti dalle fattorie dei dintorni. Le etichette sulle bottiglie della limitata produzione vengono ancora incollate a mano.
Liquorificio Leardini Leonardo
Via.Michele Rosa 60
61018 S.Leo (Pesaro) – Italia
Tel. 0541 916219
mercoledì 26 settembre 2007
Italiani popolo di pecoroni
Mi spiace dover dire una cosa del genere ma più il tempo passa e più me ne convinco. Stando ai sondaggi siamo il paese che paga più caro tutto e che ha la pressione fiscale superiore alla media.
Le banche stanno avvicinando i tassi d'interesse a livelli d'usura e lo Stato si affida per il recupero crediti all'Esatri, un ente che a sua volta solo per il fatto di dover inviare una raccomandata alza ulteriormente penali e interessi. Il dubbio mi è nato proprio in uno degli uffici dell'Esatri.
Lunga coda di persone in fila per pagare e ciascuno che aveva da rimbrottare le ingiustizie che sentiva di subire o scontento di come andavano le cose.
Questa è stata la prima di molte occasioni in cui ho sentito le persone scontente e sofferenti per una situazione generale che non condividevano, non capivano e subivano. Allora ecco la realizzazione di un primo punto fondamentale quanto banale: gli Italiani non sono contenti della situazione attuale e non si riconoscono nelle scelte della politica, nemmeno in quelle della fazione che alla fine hanno votato alle elezioni. Passa il tempo ed ecco che arriva un comico, Beppe Grillo che in veste di Pifferaio Magico si tira dietro centinaia di migliaia di italiani. Ora, io non ho nulla contro Grillo che ho sempre ammirato e ascoltato.
Non mi interessa la retorica o seguire l'onda. Ritengo Grillo una persona qualsiasi, con i suoi pregi e i suoi difetti, con parecchi soldi in più rispetto al sottoscritto e con una condanna per omicidio colposo a un anno e tre mesi per la morte di tre persone che erano con lui a seguito di un incidente d'auto nel 1980. Quello che mi ha colpito è stata la reazione degli Italiani. Avevano già coscienza di non essere soddisfatti, non c'era bisogno di qualcuno che glielo ricordasse.
All'improvviso mi sono venuti in mente, per una strana associazione di idee, Benito Mussolini e i Savoia. Il primo, un personaggioo carismatico in grado di attirare intorno a se centinaia di migliaia di persone, alle quali indicare la rotta. Il secondo simile a suo modo e reso ancor più potente dalla tradizione, dall'abitudine e dalla nostalgia.
Pensando a queste figure mi è venuto spontaneo pensare ai miei compaesani come ad un gregge. Gli italiani, come le pecore sanno dove si trova l'erba buona e i pascoli migliori ma hanno bisogno di qualcuno che ce li porti. C'era bisogno di Beppe Grillo per pensare alle liste civiche per le amministrazioni comunali? Non bastava la buona volontà e l'iniziativa delle molte persone incazzate che ho incontrato in questi ultimi tempi? Bastava che i milanesi si organizzassero per conto proprio e dessero vita a una prima lista civica per dare, forse, l'esempio ad altri comuni e all'intero paese.
Purtroppo la storia si ripete e serve un condottiero. Usando un altro paragone gli italiani mi appaiono come il popolo degli Ent descritto nel Signore degli Anelli. Personaggi si saggi ma che per prendere anche la minima e più insignificante decisione passavano secoli a discuterne.
Parlando oggi con un'amica forse la spiegazione di un simile comportamento ha trovato una giustificazione. Non so se sia quella giusta, ma un suo senso lo ha. Fondamentalmente gli Italiani sono rimasti un popolo di monarchici. Da soli si sentono sperduti, hanno le idee chiare, hanno coraggio da vendere, hanno l'entusiasmo e la furia ma hanno anche bisogno di un capo che gli indichi come organizzarsi e dove colpire. Forza Savoia dunque, o meglio Forza Beppe :-(
Siamo tutti della Nestlè
Caffè e derivati
Nescafè, Orzoro, Nesquik, Malto Kneipp, Cacao Perugina, e altri…
Acque e bevande
Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandalia, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, Sanbitter e altre
Dolci, gelati, merendine:
Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Galak, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Polo, Perugina, Quality Street, Smarties, Antica Gelateria del Corso e altre…
Pasta e riso:
Buitoni, Pezzullo, Curtiriso, Bella Napoli
Carne e pesce:
Vismara, Mare fresco, Surgela
Frutta e Verdure (anche sottolio e sottaceto):
Condipasta, Condiriso, Berni, la Valle degli Orti e altre…
Latticini e yogurt:
Locatelli (Pizzaiola), Fiorello, Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1, Chef
Olio e condimenti:
Sasso, Sassonaise, Maggi, Buitoni
Alimenti per neonati:
Guigoz, Mio, Nidina, Nestum, Gerber
Cibo per animali:
Alpo, Beneful, Dog Chow, Fancy Feast, Felix, Friskies, Gourmet, Mighty Dog, Mon Petit, ONE, Pro Plan, Purina, Tidy Cats
L’OREAL =
L'Oreal Paris, Garnier, Maybelline, Lancome Paris, Helena Rubinstein, Biotherm, Giorgio Armani,Guy Laroche, Kìehl,s, Victor&Rolf,Ralph Lauren Parfums, Paloma Picasso Parfums,Cacharel, Vichy Laboratories, La Roche-Posay Laboratoire Pharmaceutique, Inneov nutricosmetics, Kerastase Paris, Redken 5th avenue Nyc, Matrix, Innè
NESTLE’ detiene il 28,5% di L’OREAL
UNILEVER =
Bevande:
Lipton , Té Ati, Infusi Montana, Effervescente Brioschi
Dolci:
Algida, Carte D'or, Findus
Condimenti:
Bertolli, Olio Dante, Friol, Hellmann's, Calvé, Gradina, Santa Rosa, Blue Band
Cibi e surgelati:
Knorr, Findus, Igloo,Genepesca
Alimenti dietetici:
Slim Fast
Prodotti a base di latte:
Milkana, Crème Cuisine
Detersivi:
Cif, Omo, Coccolino, Ava, Bio Presto, Vim, Lysoform, Svelto, Surf
Igiene Personale:
Axe, Rexona, Impulse, Dove, Lux, Clear, Denim, Atkinson, Mentadent, Benefit, Gibbs, Fabergé, Timotei, Sunsilk
Profumi e cosmesi:
Valentino, 1881 Cerruti, Calvin Klein, Cutex, Leocrema, Vaseline
Qualche dato pubblicato da http://it.transnationale.org/aziende/
NESTLE'
Delinquenza finanziaria: 5 atti di delinquenza finanziaria
Paradisi finanziari: ha attività in 25 paradisi finanziari
Direzione: guadagna 1109 volte lo stipendio minimo degli Stati Uniti (6 US$/ora)
Influenza: 11 atti di corruzione diretta o di lobbying
L'OREAL
Delinquenza finanziaria: 1 atto di delinquenza finanziaria
Paradisi finanziari: ha attività in 11 paradisi finanziari
Direzione: guadagna 2357 volte lo stipendio minimo degli Stati Uniti (6 US$/ora)
Influenza: 2 atti di corruzione diretta o di lobbying
UNILEVER
Delinquenza finanziaria: 1 atto di delinquenza finanziaria
Paradisi finanziari: ha attività in 14 paradisi finanziari
Direzione: guadagna 432 volte lo stipendio minimo degli Stati Uniti (6 US$/ora)
Influenza: 9 atto(i) di corruzione diretta o di lobbying
Conclusioni
Sono in due ma ci tengono praticamente per le palle. Girando per un qualsiasi ipermercato è immeditamente intuibile come la stragrande maggioranza dei prodotti ricada sotto una delle multinazionali elencate. Inutile dire che tendenzialmente la scelta di acquisto è verso gli stessi prodotti, sia a causa delle massicce campagne pubblicitarie, sia per l'evidenza che tali prodotti si garantiscono da parte dei grandi centri commerciali. Ricordiamoci poi che anche i prodotti rimarchiati con il nome del singolo ipermercato sono comunque spesso prodotti dalle stesse società sopra menzionate.
Che dire??? Niente, non voglio fare il moralista e scendere nei dettagli di vicende scorrette già evidenziate da altri enti, e riguardanti le politiche a dir poco incoscienti delle multinazionali presentate.
Semplicemente la situazione mi inqueta non poco e mi sento manipolato. Per fortuna che Unilever distribuisce 'Vaseline' che può sicuramente aiutarci a rendere meno dolorosa la situazione :-O
Perchè non credo nel Web 2.0
Se poi tra questi personaggi noto la presenza di soggetti noti per aprofittare della moda del momento per falciare un po' di grana, allora inizio a vedere anche il fumo.
Se infine, oltre a tutto questo, si aggiunge l'improvviso proliferare di termini legati al fenomeno, come BarCamp, MarketCamp, MarkettingCamp, VaialCamp e compagnia, allora sì, inizio anche a intravedere il guizzare delle fiamme.
Insomma, parliamoci chiaro, c'è per forza qualcuno che vuole vedere una rivoluzione epocale dove in realtà c'è poco o nulla. E' lo stesso fenomeno di Second Life, sembra che il popolo del Web sia in ansiosa attesa del fenomeno che dia vita alla seconda new economy.
Alcuni nostalgici nel Web 2.0 vedono la Woodstock del nuovo millennio. Una rivoluzione epocale, una liberazione, un abbraccio mondiale di scambi e condivisione. Peace and love insomma.
Altri approcciano la novità con la reverenza di una religione e al pari dei Buddisti ne vedono una possibile via all'illuminazione. Niente regole, niente obiettivi, niente di niente, ci si trova, magari in un posto con un sacco di corridoi così per forza si creano ingorghi che favoriscono la comunicazione, si sparpagliano in giro un po' di lavagnette, ognuno si fa gli affari propri e spontaneamente, senza averla cercata, all'improvviso ecco che nasce l'illuminazione. :-) Lo Zen e l'arte del Web.
Altri ancora approcciano il fenomeno con lo spirito delle confraternite. Pochi eletti che avendo appreso i misteri del Web 2.0 trasmettono la conoscenza a pochi prescelti, destinati (dietro opportuni esborsi) a salvarsi nel Giorno del Giudizio e a trasferire la propria essenza nella grande rete.
Ci manca poco che inizino a citofonare alla Domenica mattina per proporti come salvare la tua anima con il Web 2.0. A mio modesto parere (il blog è mio e ci manca solo che non possa esprimerlo) è la scoperta dell'acqua calda.
L'acqua esisteva già, son solo stati proposti un po' di sistemi per scaldarla. Lava meglio, è più 'confortevole' ma è sempre acqua. Sinceramente non comprendo la ridda di discussioni, anche violente, che sono scaturite intorno all'argomento. Ho visto la nascita di comportamenti e fazioni quasi 'politiche'. Soloni che si chiudono a riccio e difendono a spada tratta il numero 2.0 come l'avessero inventato loro. Boh.
Io vedo lo strumento di sempre, con qualche funzione in più, una naturale evoluzione e una maggiore capacità di comprenderlo e utilizzarlo.
E' questo il Web 2.0?
Se si a maggior ragione non ne comprendo questa esasperazione.
Personalmente ho ottenuto le stesse funzioni e maggiori risultati in termini di traffico dal mio sito Web. Non è uno strumento alla portata di tutti? Pazienza mi dispiace, del resto non tutti sono medici e avvocati. Vorrà dire che per certe cose ci si dovrà ancora affidare ai professionisti.
Regà, cerchiamo un po' di ritrovare il senso della misura.
Stiamo vivendo in un'epoca dove per il lancio del nuovo sistema operativo si organizza la notte bianca e le librerie restano aperte di notte :-O Si affaccia un fenomeno 'carino' come Second Life e si grida alla rivoluzione. Qualcuno mette un 2.0 dopo Web e orde assatanate di filosofi disoccupati esaltano il fenomeno. E in mezzo a tutto questo? Branchi di squali affamati che cercano di approfittare della ghiotta occasione. Dammi 3000 Euro e ti spiego come sfruttare con la TUA azienda la nuova dimensione di Second Life. Dammi 4000 Euro e ti spiego come portare la TUA azienda nella nuova era del Web 2.0. Andare a lavorare no?
Come si dice...."Ogni giorno nasce un cucco beato chi lo cucca".